domenica 11 maggio 2008

istanbul




mi ha conquistata.
in tutti i sensi.

il suono dei canti dei muezzin, della lingua sconosciuta, della musica tradizionale, dei richiami dei gabbiani...

il colore intenso del bosforo, del mare, dei foulard femminili, delle maioliche preziose, dei tulipani in fiore, delle merci nei mercati, degli occhi che guardano curiosi...

l'odore del pesce fritto accanto al ponte di galata, dei dolci invitanti dalle vetrine, delle spezie in mostra, dei narghilè...

il sapore del the bevuto in strada e del kebab, dei morbidi simit, delle sempre diverse meze, delle zuppe fumanti, dei mille lokum, del caffè turco che nessun turco beve...


la morbidezza della seta, dei ricchi tessuti ricamati e dei tappeti delle varie scuole...

lsi

ps: presto su Destination istanbul si racconterà ogni tappa del viaggio con foto, musica, filmati e altro. curiosi, eh?

4 commenti:

Antonio Sborretti ha detto...

scommetto che quelle nella foto sono santa sofia e la moschea blu, inconfondibile coi suoi sei minareti.

Anonimo ha detto...

Santa Sofia, maledetti infedeli... ridateci Bisanzio.
Non mi vorrete dire che avete magiato pesce fritto o bevuto té per strada, vero? Che strano cielo con foschia da pianura padana.

Anonimo ha detto...

gildippe: Maça Can Akın ve ın sayıları ile başlayan Antalya Büyükşehir Belediye’ye.

lesoliteinsolite ha detto...

per sborretti: egregio dottor sborretti,
vedo che la sua cultura non ha confini; non europei almeno.
immagino che cotanta prontezza le sia sorta dopo il nostro ultimo incontro pubblico "Come distinguere la moschea blu in 19 minuti e fare bella figura con le signorine". in effetti le sue 800 slides erano piuttosto efficaci.

per gildippe: cara, cara gildippe...quante cose da raccontarti...intanto BUON COMPLEANNO in anticipo che poi me ne scordo....e poi, effettivamente, a istanbul talvolta c'è proprio la stessa foschia della pianura padana. dovuta all'inquinamento e/o all'uso di uno zoom molto scarso.

per stav: mi hai tolto le parole di bocca.