martedì 11 dicembre 2007
biennale in pillole: la pillola rossa
Ogni volta che si torna dalla vacanze o da una mostra leggo negli occhi di chi è rimasto a casa il desiderio, ma anche il timore, di un dettagliato resoconto.
Per far fronte all’acuto disagio sorto in occasione della biennale veneziana proporrei dunque una cura omeopatica: tre pillole, una al mese.
Partiamo con la pillola rossa, quella per il cuore, che ti emoziona, ti coinvolge, ti fa riflettere, sorridere e ti riempie di una calda energia come i vecchi ricostituenti che ti somministravano da bambina.
Prenez soin de vous di Sophie Calle:
l’autrice riceve una lettera dal suo amante che la abbandona e sottopone a 107 donne (famose e non) il testo della lettera chiedendo di interpretarlo dal loro punto di vista professionale (giornalista, sessuologa, psicanalista, scrittrice di gialli, musicista…). Ogni interpretazione viene documentata con un testo, una foto, un video.
Ne escono situazioni spassose (quella della nostra Litizzetto per esempio), intriganti (la scacchista), poetiche (la danzatrice).
Emerge l’universo femminile chiamato a condividere e solidarizzare con l’autrice.
Emerge il vissuto che si fa arte, l’ironia e la creatività che trasformano una sconfitta in una occasione, emerge il rigore dell’allestimento, la meditatezza di ogni scelta. Una grande forza.
Alla biennale è presente un’altra, splendida, opera di Sophie Calle Pas pu saisir la mort : gli ultimi istanti della madre, malata terminale, che noi seguiamo nella sua preparazione alla morte (l’ultimo viaggio al mare, l’ultima pedicure, l’ultima raccomandazione alla figlia “Ne te fais pas de souci”).
LSI
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1 commento:
ok, ok. scherzavo al telefono. fammi vedere le trecento foto...
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